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PITIGLIANO - SOVANA - SORANO - LA VALLE DEL TUFO
Itinerari di Maremma
Maremma Toscana: Pitigliano
La città sorge su un alto sperone tufaceo e le case, anch’esse costruite con il tufo, si elevano intorno al ciglio della rupe, formando una preziosa e naturale fortificazione.
Case dai caldi colori, case medievali, arditi ponteggi d’incredibile leggerezza, sembra un’immagine da fiaba. In Pitigliano sotto l’abitato visibile si nasconde una città “invisibile, sotterranea e suggestiva. Qui ogni epoca ha lasciato un segno e ogni popolo ha scavato la roccia tufacea creando una città sotto la città: cunicoli, pozzi, cantine, stalle, tombe, colombari...
Pitigliano è anche “la piccola Gerusalemme di Maremma”. Importanti testimonianze, come la Sinagoga al centro dell’antico Ghetto ci narrano di un’esemplare storia di tolleranza e integrazione che ha caratterizzato questa splendida città scolpita nel tufo, dalla palpabile dimensione di un paese senza tempo.
Pitigliano - Museo all’aperto Alberto Manzi
“La città dei vivi - La città dei morti”
Il Parco-Museo all’aperto “La città dei Vivi – La città dei Morti “ apre al pubblico il 3 luglio 2004 e rappresenta una preziosa testimonianza storica e archeologica della splendida Valle del Tufo.
Il nome richiama la memoria di Alberto Manzi, uomo di cultura, pedagogista e sindaco di Pitigliano (1995 -1997) che per primo concepì l’idea di questo museo all’aperto… Il Museo è articolato in due precise aree: la “città dei vivi” e la “città dei morti” collegate tra loro da un sentiero tortuoso e bellissimo: la Via cava del Gradone.
La “città dei vivi” propone un percorso sull’evoluzione dei modelli abitativi presenti nel territorio, dalla ricostruzione della capanna a pianta ellittica dell’età del Bronzo Finale, fino alla casa etrusca arcaica illustrata in ogni suo ambiente (la cucina, la stanza da “lavoro al femminile” dove è posto il telaio, la camera nuziale) da pannelli esplicativi ben collocati all’interno del Parco –Museo.
Il naturale passaggio alla “città dei morti” avviene utilizzando l’antico tracciato etrusco che conduce alla necropoli. E’ questo un percorso affascinante sia dal punto di vista geologico, per la presenza di varie stratificazioni laviche visibili sulle pareti, sia per l’aspetto naturalistico. L’eccessiva umidità e l’impenetrabilità da parte dei raggi solari hanno favorito infatti una sorta di microclima che ha permesso la crescita di un habitat naturale eccezionale: muschi, licheni, una grande varietà di felci accompagnano il visitatore lungo tutto il tracciato.
Maremma Toscana: Sovana
Sovana è un centro storico tra i più suggestivi della Maremma Toscana.
Sovanaè l’antica capitale della contea aldobrandesca, è città ricca di maestose memorie come la Chiesa paleocristiana di S. Mamiliano ( forse la più antica di Sovana), la Chiesa di Santa Maria
(XII –XIII sec.) al cui interno si conserva il celebre Ciborio risalente all’epoca pre-romanica (unico esempio del genere in Toscana), il magnifico Duomo risalente all’XI sec. prezioso esempio di architettura romanica. I costoni e le valli che circondano il centro storico di Sovana gelosamente conservano lo splendore della Necropoli Etrusca. Un magico dedalo di sepolcri, pietre vive che parlano del fascino di un popolo che dopo essere stato grande si disperde, lasciando ai posteri testimonianze eterne e un immenso patrimonio dall’inestimabile valore storico e ambientale.
Tra le numerose testimonianze di tombe presenti la più famosa del territorio è l’imponente tomba a tempio Ildebranda, così chiamata in onore di Ildebrando da Sovana (Papa Gregorio VII).
Parco Archeologico città del Tufo – Sovana
Necropoli Rupestre di Sovana
Il Parco Archeologico occupa un’area estesa, caratterizzata da un paesaggio singolare e suggestivo, ricco di profondi canyon che improvvisamente si aprono nell’altopiano. Il Parco comprende la città di Sovana, con i suoi monumenti più significativi, le vie cave e le sue necropoli rupestri. Luoghi dal grande fascino, sintesi tra l’ambiente naturale e monumenti della civiltà etrusca e medievale
Le necropoli presenti in questa “porzione” di Maremma sono tra le più importanti testimonianze del territorio provinciale per la varietà di tipi di tombe presenti: A cassa, a edicola, a timpano, a nicchia, a dado, a tempio, a colombario…. una tra tutte: la tomba Ildebranda che prende il nome da Ildebrando da Sovana, il grande Gregorio VII: È uno dei monumenti più insigni dell’architettura funeraria etrusca ed il restauro ne ha messo in risalto tutta la sua monumentalità.
Maremma Toscana: Sorano
Sorano sorge su una ciclopica rupe di tufo che sovrasta la profonda valle formata dal fiume Lente; a sud, nel punto più alto, si staglia la poderosa Fortezza Orsini; un vero e proprio capolavoro di strategia difensiva, un’ imponente esempio di architettura militare del rinascimento che riuscì a resistere, senza mai essere espugnato, ai numerosi assedi che, in epoche diverse, vennero condotti dagli Orvietani, dai Senesi e dalle truppe dello Stato Pontificio. L’imponente ingresso ad arco della Fortezza Orsini è sormontato da un fastoso stemma nobiliare che troneggia sull’imponente corpo centrale, raffigurante i leoni rampanti, le rose e l'orso araldico, a rappresentare sia la famiglia degli Aldobrandeschi che quella degli Orsini che ereditò il complesso fortificato. Ancora a Sud si eleva Il “Mastio centrale” tra i bastioni gemelli di San Pietro di San Marco che ospitavano antichi mulini a vento.
A nord del borgo di Sorano prende forma la cresta rocciosa denominata “Sasso Leopoldino” sperone tufaceo fortificato dai Lorena nel ‘700, oggi splendida terrazza naturale sulla pianura e le colline limitrofe.
Parco Archeologico città del Tufo - Sorano Insediamento rupestre di Vitozza
L’insediamento di Vitozza (abitato dal XII al XVIII secolo) comprende circa duecento grotte interamente scavate nel banco roccioso.
Grotte disposte su più livelli collegati tra loro da scalette e passaggi, per lungo tempo utilizzate come abitazioni, magazzini o riparo per animali. Nella parte nord-occidentale di Vitozza si trova un particolare raggruppamento di grotte dette “colombari”, ambienti scavati nel tufo in cui numerose piccole nicchie appaiono accostate l’una all’altra lungo le pareti, alle quali si accede attraverso particolari cunicoli., I colombari sono una delle caratteristiche tipiche del territorio di Sorano e
da sempre hanno colpito l’immaginazione umana.
Maremma Toscana: Saturnia, oasi di benessere
Saturnia è oasi di benessere, meta internazionale per il turismo termale.
La storia di questa straordinaria acqua solfurea, dalle innumerevoli proprietà curative, è
avvolta nella notte dei tempi: si narra del dio Saturno che stufo dei continui litigi tra gli umani, abbia lanciato un fulmine di fuoco sulla terra originando un cratere; da questa fessura iniziò ad uscire acqua calda con densi fumi e vapori... Gli uomini ne rimasero stupefatti a tal punto che smisero di lottare tra loro. Così, grazie all'intervento di Saturno, iniziò un lungo periodo di pace e tranquillità. La sorgente termale di Saturnia si trova all’interno di un cratere vulcanico, dal quale esce dando forma ad un ruscello detto “gorello”, questo scorre per oltre 500 metri fino a formare
una cascata dall’aspetto incredibilmente suggestivo.
Le cascate naturali prendono il nome di “Cascate del Mulino” per la presenza di un vecchio mulino, anticamente destinato alla macinazione del grano. Lo spettacolo naturale delle cascate del vecchio mulino di Saturnia è unico al mondo! La sensazione visiva che offre al visitatore è quella di “entrare in una pagina dantesca”… dove immergersi per rigenerare la mente e lo spirito.
Maremma Toscana: Manciano
La sua posizione, veramente eccellente, permette di spaziare con lo sguardo dall’Amiata alla vallata del Fiora, da Talamone a Montalto di Castro, dall’Argentario alle Isole del Giglio e di Montecristo…da qui il detto: “Manciano delle streghe dove si va si vede”.
Sicuramente abitato fin dalla preistoria, come testimoniano i numerosi scavi archeologici nelle immediate vicinanze di Saturnia, Marsiliana, Poggio Murella, fu dal XII sec. una delle “basi storiche ”della famiglia degli Aldobrandeschi. Successivamente Manciano venne ereditato dalla famiglia dei Conti Orsini di Roma e nel 1461 passò sotto il dominio della Repubblica di Siena.
All’interno delle mura il borgo presenta le caratteristiche dell’edilizia medievale: in alto svetta la Rocca eretta dai senesi nel 1424 dove oggi hanno sede gli uffici del Comune,
nell’edificio adiacente alla Rocca ha sede il Museo di Preistoria e Protostoria della Valle del Fiora che offre un’ importante ed esaustiva testimonianza del territorio in riferimento e della sua evoluzione: dal Paleolitico al Neolitico, all’Età del Rame, a quella del Bronzo.
Nelle vicinanze di Manciano sorge Montemerano: Piccolo gioiello medievale.
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