Tedesco Francese Inglese

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MONTE AMIATA - ROCCALBEGNA - SCANSANO - MAGLIANO


Itinerari di Maremma

Maremma Toscana: Monte Amiata

Il Monte Amiata domina dall'alto dei suoi 1738 metri le vallate circostanti, la pianura maremmana, le suggestive colline senesi, il lago di Bolsena.
Antica vie  di transumanza, utilizzate nei secoli dai pastori per scendere in Maremma, conducono sull’Amiata. Salendo, prendono forma  borghi e  paesi  che  si  “aggrappano”  sulle  pendici  dei  monti  tra  i  sassi  grigi  i  vigneti,  gli  uliveti .
Sull’Amiata  storia  e  natura  s'intrecciano: alberi, rocce,  grotte,  fonti  calde  e  termali,  borghi  medievali.. accompagnano  lungo i valloni  rocciosi del versante di Maremma, tra i profili ondulati  delle crete, lungo i corsi sinuosi dell'Orcia, dell'Albegna, del Fiora.
Le rigogliose foreste di faggi, abeti, castagni, le fortezze,  le chiese,  le miniere sono lì  a ricordarci che né gli Etruschi, né i  Romani, né  i Longobardi  (a  seguire  né  Siena,  né  Firenze) sono  mai  riusciti  a  intaccare  lo  spirito, la  magia di questa splendida terra. Un  prodigioso  scrigno  dove si conservano  memorie  millenarie  abbarbicate  allo  strato  di lava  sceso  trecentomila  anni  fa. 

Vetta  Amiata: Si trova  a  1.738  metri  ed  è  la  meta  naturale  per  chi  visita  Il  Monte  Amiata. 
Da qui lo  sguardo  abbraccia  mezza  Toscana,  il  Tirreno,  l'Elba  ,  le  alture  vulcaniche  del  Lazio  e  l'Appennino  Umbro.  In basso, alla base  del “cono”,  si distendono  i  paesi  nati  sulla  linea  delle  sorgenti;   alle  spalle  di uno  di  questi borghi  (Arcidosso)  si  innalza  il  Monte  Labro  1193  m.)  il  Monte  “sacro”,  regno di  Davide  Lazzeretti  il  “profeta”  dell'Amiata.
Ancora  oggi,  salendo  sulla  piramide  rocciosa  e  brulla  si  possono  vedere  i  resti  del  tempio,  l'eremo e  la  torre  nati  per  volere di  Davide  e  della  sua Comunità  Giurisdavidica.

Maremma Toscana: Santa Fiora

 E' il capoluogo  storico  dell'Amiata,   il più  austero,  il più integro.  Arroccato  su una  rupe  di  trachite che  domina  la  sorgente  del  Fiora  le  cui  acque  si raccolgono  nella  suggestiva  Peschiera. Il paese  ed  il suo territorio  hanno  conosciuto  il dominio  plurisecolare  degli  Aldobrandeschi  e  degli  Sforza. Le  formazioni  rocciose hanno rappresentato per secoli un baluardo naturale di difesa. Un dedalo di vicoli pittoreschi compone i  terzieri storici  di  Borgo, Castello e Montecatino.   Sulla  Piazza  principale si affacciano i resti della  Rocca  Aldobrandesca, la Torre dell’Orologio,  l  Palazzo Sforza che conserva al suo interno due  cicli di  pitture murali  gotiche entrambi  di scuola  romana  tardo cinquecentesca.
Scendendo incontriamo la  Pieve  delle Sante Fiora e Lucilla,  con facciata  a  capanna   e  rosone  romanico,  al cui interno si possono  ammirare  sei  grandi  opere  in  terracotta  invetriata  della  Bottega  di  Andrea  della  Robbia.

La  Peschiera di  Santa  Fiora: Fu costruita dagli  Aldobrandeschi  come vivaio  di trote, divenendo  successivamente  Parco - giardino  con  gli   Sforza.  La  Peschiera ha conservato la struttura di  un   vivaio - giardino.  Si possono qui  ammirare trote, germani, cigni e una  grande varietà di alberi  secolari tra  i quali maestosi  pini, cipressi,  tigli, cedri del  libano, magnolie, secolari castagni.

Maremma Toscana: Arcidosso

Ancor  prima  di  iniziare  la  visita  del centro  storico  di Arcidosso è interessante  visitare  la  chiesa  della  Madonna  delle  Grazie (o  dell’Incoronata),  uno  dei  santuari  più  “venerati”  del  Monte  Amiata .  Molte  le  opere  d’arte  che  essa  conserva al  suo interno,  tutte  di  scuola  senese.   Arcidosso, come  tutti i  borghi  dell’Amiata,  sorge  al  margine  delle  grandi  foreste  di  castagno e  di  faggio. Il  centro storico  dall’imponente  aspetto  turrito  è  dominato  dalla   Rocca  Aldobrandesca. All’interno  del  centro storico   troviamo  altre  importanti  testimonianze  come la  chiesa  di  S. Niccolò  (prima  chiesa  battesimale  del  luogo)  e la  chiesa  di  S.  Leonardo.
Sulla  strada  di  Arcidosso,  nel territorio  di  Monte  Laterone,  si  può  ammirare  la  Pieve  di
S. Maria  ad  Lamulas  eretta  nel  XII sec.   Sull’altare  si  conserva  la  statua  lignea  della  Vergine  col   bambino  attribuita  a  Jacopo  della  Quercia.

Maremma Toscana: Parco Faunistico dell’Amiata

Il Parco Faunistico del Monte Amiata, inserito nella Riserva Naturale del Monte Labro, è un’area attrezzata per le visite ed il turismo naturalistico  dove gli animali, in particolare ungulati, vivono, all’interno di aree delimitate,  in condizioni di libertà seminaturali.
Passeggiando attraverso appositi sentieri attrezzati si possono osservare cervi, daini, caprioli, camosci, mufloni.  In un’area appositamente predisposta vive il lupo appenninico.
L’area del Parco Faunistico dell’Amiata è estremamente interessante, oltre che per l’aspetto faunistico e paesaggistico, anche per l’aspetto storico.
Un bellissimo sentiero conduce fino alla vetta del Monte Labro, il  Monte  “sacro”,  regno di  Davide  Lazzeretti , il   “profeta”  dell'Amiata.
Salendo  sulla  piramide  rocciosa  e  brulla  si  potrà godere di un panorama “senza confini”,
si  incontreranno   i  resti  del  Tempio,  dell'eremo e  della  Torre  nati  per  volere di  Davide  e  della  sua Comunità  Giurisdavidica.

Maremma Toscana: Castel Del Piano 

Fu  patria  della  famiglia  Nasini (Francesco  il  capostipite e  poi Antonio,  Annibale,  Giuseppe,  Nicola,  Giacomo e  Apollonio)  pittori  attivi  tra  la  metà  del seicento  e  la  metà  del  settecento  e  autori  di opere  conservate  in tutti  gli angoli  dell’Amiata.
Sulla  piazza  detta  della  Madonna ,  si affaccia  la  Chiesa  dell’Opera  il  cui  interno, a  croce  latina  movimentato  da  dieci  cappelle,   è  un  autentico  Museo  dei  Nasini.  All’interno  del  borgo  medievale  interessanti   strutture  antiche   come  il  Palazzo  Pretorio, la  Loggia  del  Mercato,  La  Chiesa  di S. Leonardo  e  dei  Santi  Niccolò  e  Luca.
Nella  Chiesa  della  Madonna  delle  Grazie  è  conservata  una tavola  della  Vergine  col  Bambino attribuita  a  Matteo  di  Giovanni   (XV secolo).

Maremma Toscana: Giardino di Daniel Spoerri: (Seggiano) 

Il Giardino di Spoerri è una grande attrazione per tutti  gli  appassionati d’Arte contemporanea. 
Parco Artistico di rilevanza  internazionale,  iniziato  nel 1991, dal  grande  artista  di origine  rumena e cittadinanza svizzera, Daniel Spoerri.
Dopo aver vissuto a New York, in Grecia, a Dusseldorf, nei dintorni di Parigi e in tante altre parti del mondo, Daniel Spoerri approda sull’Amiata e qui decide di dar vita a questo suo nuovo progetto.
Il  Giardino di Daniel Spoerri, in continua evoluzione,  si estende su 15 ettari di area prativa e boschiva,  ospita attualmente al suo interno  105  opere  realizzate da Daniel Spoerri e da altri  50 artisti  contemporanei considerati tra  i più  importanti  nel  mondo ( Eva Aeppli, Eric Dietmann, Katharina Duwen, Alfonso Huppi, Bernhard Luginbuhl, Pavel Schmidt, Ester Seidel e Patrick Steiner, J.R.Soto, Jean Tinguely, Roland Topor…).
Le opere esposte sono state realizzate con l’utilizzo di un’incredibile varietà di materiali: bronzo, ghisa, marmo, tessuti, erba….opere che dialogano costantemente con il bosco, con gli splendidi ulivi secolari (olivastre) in un ambiente paesaggistico incantevole.
Un percorso artistico perfettamente integrato nel paesaggio, un luogo sorprendente e suggestivo.

Maremma Toscana: La Casa Museo di Monticello Amiata

Realizzata  in  un  complesso  edilizio  di  origine  rinascimentale,  la  Casa  Museo  riproduce  nei  suoi  elementi  essenziali  le  caratteristiche  di  una  casa contadina  di  tipo  tradizionale,  organizzata  in  varie  sezioni  che  permettono  di  vedere  e  di  capire  il  modo  di  vivere  della  gente  montana.
La  Casa  Museo  offre  inoltre  un’ampia  documentazione  sugli  utensili  e  gli  oggetti  legati  alla  coltura  del  castagno.

 



Maremma Toscana: Roccalbegna

Il centro sorge nell'alta valle del fiume Albegna, ai piedi delle ultime propaggini del Monte Amiata. La posizione a “nido d’aquila” e le due pittoresche rupi, una più alta dell'altra, ne caratterizzano l’abitato;  su ognuna di queste rupi sorge una fortificazione: la Rocca aldobrandesca e il Cassero Senese. Roccalbegna fu possesso, come molte altre località in Maremma, degli Aldobrandeschi  già nei primi anni del XIII secolo, passando successivamente sotto il dominio di Siena e poi di Firenze.
All’interno  del centro storico, le strette strade che si incrociano ad angolo retto, fanno da  suggestiva cornice alla  piazza principale dove prendono forma  importanti testimonianze  storiche: l’Arco dell’Orologio,  il Palazzo  Comunale,  la  Chiesa di S. Pietro e Paolo; mentre a sud dell’abito è ancora ben conservata la storica Porta della Maremma.  La chiesa di  S. Pietro e  Paolo  presenta  un portale  monumentale  ornato da un grande rosone,  al suo interno conserva  dei veri  gioielli  come un  bel crocifisso  ligneo poliedrico di fattura  medioevale  e  tre  notevoli  tavole,  capolavori di Ambrogio Lorenzetti, raffiguranti  S. Pietro e la Vergine con il Bambino e San Paolo, dipinte dall’artista intorno al 1340.  

Maremma Toscana: Scansano

Antiche vie di comunicazione ci accompagnano in quello che fu, per molti secoli, uno dei  borghi più importanti della Maremma toscana. La “terra di Scansano” è caratterizzata da sinuose colline che separano la valle dell’Ombrone da quella dell’Albegna. 
I primi reperti presenti nel territorio di Scansano risalgono  all’età del Bronzo; la storia del territorio prosegue con una importante  documentazione di  insediamenti etruschi e romani (Ghiaccio forte, Aia Nova) per poi abbracciare  il periodo medievale  (castelli di strategica importanza  come Montorgiali, Cotone, Montepò).
L’aria salubre e la suggestiva posizione del luogo, richiamarono in Scansano importanti famiglie nobili che dettero impulso all’agricoltura e all’architettura. Nacquero così  in Scansano eleganti edifici in pietra serena, impreziosisti da stemmi gentilizi.
Dal 1200 al 1500 si forma il centro storico “il Dentro” incastonato tra le vecchie mura e la “Corte” dell’antico Castello.  Si ha accesso al “Dentro” dalla bellissima cinquecentesca Porta dell’Orologio che si affaccia sulla Piazza Garibaldi. Il centro storico percorre via Vittorio Emanuele II sino a raggiungere la Chiesa di S. Giovanni Battista.  Dal 1600 al 1800  le nuove esigenze abitative danno vita a una nuova espansione urbanistica e così nascerà “Il Borgo”.

Museo Archeologico e della  Vite e del vino  (Scansano):
Il  quattrocentesco Palazzo Pretorio, ubicato nel cuore medievale del paese, ospita le sale espositive del Museo.  Il Museo Archeologico e della Vite e del Vino, attraverso i materiali e i dati restituiti dalle ricerche archeologiche degli ultimi trenta anni, narra e documenta la storia del territorio in stretta relazione con l’ambiente naturale.  Le ricerche archeologiche più recenti hanno messo in evidenza come le attività di coltivazione della vite e di produzione del vino siano state qui praticate fin dal VI secolo a.C.  Il percorso Museale  parte dalla preistoria per giungere alle importanti testimonianze dell'età etrusca;  prosegue poi con l’età romana, attraverso ricostruzioni e immagini della Villa romana del podere Aia Nova, Villa che occupava un'ampia terrazza artificiale e disponeva di un impianto termale. Il Museo Archeologico e della vite e del vino di Scansano fortemente valorizza la cultura e le tradizioni di questo territorio di antichissima vocazione vitivinicola.

Maremma Toscana: Magliano

Lo stemma  del paese (un maglio) deriverebbe, secondo  alcuni, dall’utensile usato in passato  dai cavatori di travertino, secondo  altri, dall’insediamento in questa  zona della“Gens Manlia” nel  I sec.  a.C. .  I  più  importanti monumenti  del  centro  storico  di  Magliano  sono  collocati  lungo  la  via  principale  del paese: la  Chiesa  di  S. Martino  in stile  romanico,  con  portale  sormontato  da  una  bifora  e  delimitato  da  due  grandi pietre  recanti l’incisione di un  drago e di   S. Giorgio  che  lo  combatte;  il  Palazzo dei  Priori costruito nel 1425  sulla  cui facciata è  visibile  lo stemma  del paese,  accanto  ad  altri stemmi  podestarili  del  XV  e   XVI  sec. .
Nella  campagna  limitrofa,  si ergono i suggestivi   resti   del  Monastero  di San  Bruzio.

Monastero  di San  Bruzio: 
Nelle  campagne  attorno al borgo di  Magliano si ergono i  ruderi  del Monastero di San Bruzio le  cui  origini  vengono fatte  risalire  all’ XI secolo ad  opera  dei  monaci  Camaldolesi. 
L’architettura  del  Monastero  mette  in evidenza  tutti  i segni  del  romanico lombardo, con  evidenti  influssi  francesi. La  chiesa  a  croce  latina,  culminava  con una  cupola  ottagonale,  arditamente levata  sull’incontro  dei  suoi  bracci. I capitelli  dei  pilastri  sono decorati  con fogliami,  teste  e  figure  di inconfondibile  gusto  francese, mentre  l’impianto  generale  rivela  la  sobria  e robusta  mano  dei  maestri  lombardi. La  perfetta  armonia  delle architetture ancora  ben leggibili  evocano momenti  di meditazione e serenità.


 
 

 

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